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management dojo

il blog dove si pratica l'arte del management

Benvenuti!

Luciano Garagna

Sono Luciano Garagna, il sensei di questo dojo.

Con il termine sensei ( 先生 ), i giapponesi indicano chi insegna sulla base della saggezza che deriva dall’età e dall’esperienza: il significato letterale dei due caratteri originali è infatti nato prima (ahimè).

Mi occupo di formazione manageriale, executive coaching e consulenza su project e change management. 

Sono socio fondatore (1996) della prima sezione italiana del Project Management Institute (PMI) e responsabile della traduzione italiana del PMBOK (Project Management Body of Knowledge). 

Come consulente ho lavorato in tutta Europa, in Medio Oriente e nel Nord America: sono state grandi opportunità per conoscere persone diverse, vedere il mondo e imparare un sacco di cose.

Con il passare degli anni e con lo sviluppo della tecnologia, ho iniziato ad apprezzare la possibilità di starmene un po’ di più a Verona, la città dove sono nato e dove vivo tuttora.

Insieme al mio amico Ben Johnson, ho scritto Eva, una storia d’amore e team working.

Il dojo

Nelle arti marziali orientali, il dojo ( 道場 ) è il luogo (jo) dove ci reca per imparare attraverso lo studio, la pratica e la meditazione, così da progredire lungo la via (do) che porta all’armonia con il tutto. Quando entra in questa zona, l’allievo lascia all’esterno tutte le preoccupazioni e focalizza la sua mente solo sullo studio della propria disciplina.

Molteplici sono le vie che portano alla meta, e non sono rappresentate solo dalle arti marziali: si pensi ad esempio al cha-do, la via del tè. Ognuno può seguire il percorso che più gli si addice.

Dalla mia lunga passione per l’aikido è nata l’idea di creare un ambiente dove si possa studiare, praticare e riflettere sulla disciplina del management. Un luogo dove, nel rispetto della tradizione giapponese, il sensei dimostra molto e spiega poco, perché privilegia il trasferimento della conoscenza tacita, rispetto a quella esplicita.

Ho adottato questo approccio anche nel mio primo corso online, Stakeholder Management for Project Managers, in cui agli studenti viene chiesto di applicare i concetti a uno dei loro progetti reali. 

Per imparare cosa dimostro in 30 brevi video (un’ora in totale), mi aspetto che gli studenti investano alcune settimane per completare le 10 attività proposte, possibilmente insieme al loro sponsor e al team. 

Tutto sommato, un investimento di tempo molto ragionevole, considerando che alcuni studi suggeriscono che per diventare un maestro in qualsiasi professione sia necessario praticare 10.000 ore, che si traducono all’incirca in 10 anni di apprendistato.

La pratica dell’arte

Obiettivo del dojo è favorire lo sviluppo delle competenze di management: infatti, la realtà è che oggi siamo tutti manager, nel senso di persone che si trovano a gestire situazioni e progetti complessi, sia individualmente sia insieme ad altre persone.

Le tecniche che pratichiamo sono le stesse che ho studiato negli ultimi decenni insieme ai i miei clienti. Ovviamente daremo spazio a quei metodi e quegli approcci che si sono dimostrati più efficaci, determinando cambiamenti visibili nel comportamento e nei risultati ottenuti dai manager che le hanno applicate correttamente.

La Via del Leader

Il termine leader trae origine dalla radice indoeuropea leit, che significa chi va avanti e oltrepassa per primo la soglia della morte.

Incamminarsi lungo la Via del Leader significa prendere l’iniziativa di esplorare sentieri poco conosciuti.

La Via del Leader è anche la newsletter di management dojo dedicata all’esplorazione dei territori di confine.
Iscriviti alla newsletter e inizia subito a percorrere la Via del Leader!

Keiko

La pratica che si svolge all’interno del dojo viene indicata con il termine keiko, utilizzato solo per le arti marziali, che significa letteralmente riflettere sulla saggezza di dieci generazioni.

In sostanza, mentre l’allenamento è finalizzato al raggiungimento di un obiettivo, per esempio correre una maratona, fare keiko significa invece divenire parte di un processo che ha avuto inizio molto prima di noi, dove il viaggio (la Via) è molto più importante della meta.

Buon keiko!

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